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Il potere dell’informazione ai tempi dell’e-Book

Nel lontano 2007 il mondo dell’informazione digitale fu sconvolta dall’ascesa di un nuovo protagonista della tecnologia: la nota azienda Amazon lanciò sul mercato il Kindle, il capostipite dei lettori di libri elettronici, chiamati anche e-Book.

Dopo un iniziale periodo di stallo, il Kindle riscosse, in pochissimi anni, abbastanza successo da convincere l’Internet Company di Seattle a portare avanti il progetto. Forte delle creazioni di partnership con altre grandi aziende statunitensi, quali Google e Barnes & Noble (rispettivamente il più grande motore di ricerca al mondo e il più grande venditore di libri negli Stati Uniti), Amazon si ritagliò un posto di rilievo nell’economia mondiale, dando ufficialmente il via al fenomeno dell’editoria digitale. Ovviamente, anche la più famosa casa informatica mondiale, la Apple, si mobilitò all’interno di questa “guerra fredda editoriale”: la corsa agli “armamenti” da parte di Steve Jobs & Co portò, nel 2010, alla creazione dell’iPad, sigillando nuovamente, dopo l’uscita del primo iPhone nel 2007, uno strapotere iconologico della mela di Cupertino.

Gli e-Book, il vero e proprio contenuto di questi lettori elettronici (chiamati comunemente e-Reader), sono niente di meno che dei testi in formato digitale e rappresentano senza dubbio  una delle più grandi rivoluzioni all’interno del mondo editoriale.

L’evoluzione dell’e-Reader della famiglia Amazon: il Kindle

Come Gutenberg sconvolse l’Europa con l’invenzione della stampa, allo stesso modo l’e-Book ha lanciato l’editoria mondiale verso nuove concezioni di modalità di fruizione di un libro. 

Questo nuovo tipo di tecnologia ha creato, come in una sorta di eden della politica, due fazioni distinte tra loro: una parte “conservatrice” e una “liberale”. La prima vede infatti, nel binomio e-Book/e-Reader, una totale rottura della purezza dell’arte della scrittura, screditando quindi in più aspetti il libro digitale; la seconda è invece maggiormente aperta ad un cambiamento all’interno del mondo dei bibliofili, esorcizzando quindi l’idea assolutista del libro cartaceo.

I conservatori

All’interno di questo gruppo il fine ultimo è, come accennato, quello di criticare con forza l’ascesa degli e-Book, visti come un atto blasfemo nei confronti della divinità-libro. Per il conservatore più puro uno dei motivi che più attira un lettore a assimilare un libro è la tangibilità di quest’ultimo. Dagli albori della storia dell’uomo la scrittura è stato uno dei veicoli che ha permesso la trasmissione dei pensieri e delle volontà delle persone. 

La Biblioteca Nazionale della Repubblica Ceca a Praga, istituita nel 1722

In principio era la pietra (per storpiare uno dei libri più famosi della Storia), successivamente la pietra venne sostituita dalla carta, elemento ben più riproducibile e malleabile: la materia è sempre stata, quindi, la vera padrona nel campo della scrittura, il veicolo con il quale uno scrittore ha potuto, e può tuttora, espandere i suoi pensieri. 

Un altro elemento posto dai conservatori è il problema della limitazione del dispositivo di lettura. L’e-Reader infatti, come tutti gli strumenti elettronici, ha a disposizione una batteria, destinata tuttavia ad esaurirsi.

Questo problema di “esaurimento” riguarderebbe anche il Sole stesso, ma dovranno passare ancora centinaia di milioni di anni prima che questo accada: questa certezza scientifica crea un così forte meccanismo di difesa all’interno della mente di queste persone che le chiude totalmente, isolandole in un limbo eterno fatto di carte stampate e rilegature.

I liberali

Questo secondo gruppo si potrebbe definire come il promotore della filosofia dell’e-Book: i favorevoli a questo cambiamento all’interno del campo bibliografico, i cosiddetti “Liberali”, sono la quintessenza del nuovo mondo digitale, un universo in continua evoluzione. 

Moltissimi studiosi del campo dei media hanno portato avanti una lotta di grande rilievo nei confronti dei libri elettronici. Gino Roncaglia, nel suo libro La Quarta Rivoluzione (titolo di grande rilievo), ha addirittura cercato di dare un’impronta storica all’e-Book. In questo modo il libro elettronico viene pervaso da un’aura di forza, dovuta ad una delineazione della sua evoluzione. Come insegna De Lavoisier, nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma: l’e-Book non è altro che un comune libro, l’unica cosa che cambia è l’epoca nella quale ci si trova. 

I Liberali hanno assimilato meglio di tutti questo concetto, portando quindi la bibliografia verso un nuovo grado di conoscenza. Uno dei punti più interessanti portati avanti da questa fazione è anche la mobilità del mezzo; l’e-Book infatti, essendo un libro elettronico, è un formato di lettura comune al mondo digitale. 

L’e-Reader, nuovo protagonista degli scaffali delle case

Mobi, ePub e anche PDF sono alcuni dei mezzi per la riproduzione di un libro elettronico, utilizzati da tutti i dispositivi tecnologici di cui dispongono tutti: uno smartphone, un computer, lo stesso Kindle. 

Questa mobilità degli eBook ha generato così una libertà stratosferica nel nostro mondo; il non essere vincolati da una copia cartacea ha aumentato (presumibilmente) i lettori in tutto il globo, portando un vento di novità dentro le case, le metro, i pullman e gli uffici. 

Un esempio lampante sulla mobilità del libro digitale si può intraprendere pensando ad una giovane studentessa, o uno studente, nel pieno di una settimana di lezioni, che siano universitari o liceali. Invece di portare con sé libri su libri dentro la borsa o lo zaino, l’unica cosa di cui si fanno carico è un oggetto che sembra un piccolo quadro: un dispositivo elettronico dal peso contenuto e di dimensioni ridotte, che può fare foto, video, scrivere appunti e per ultimo, ma non per ultimo, anche contenere dei libri. 

Futuro cartaceo o futuro digitale?

La domanda principale posta quindi dai grandi elettori è la seguente: può l’e-Book soppiantare il libro? E se sì, con quanta veemenza?

Con la creazione di questi due gruppi, quello dei conservatori e quello dei liberali, sono state messe sul tavolo le carte più forti delle singole fazioni. Anche se si sta parlando della stessa materia, le due modalità con le quali gli appassionati si interfacciano al mondo della lettura sono completamente differenti, dando ai bibliografi una possibilità di dibattere con grande spessore. Sicuramente vi sono aspetti dell’e-Book che hanno portato, portano e porteranno nuove persone a scoprire l’infinito mondo della lettura; tuttavia bisogna anche considerare, ad esempio, la conseguente decrescita delle librerie, dovuta, almeno in parte, all’ascesa del libro elettronico.

In un romanzo di Graham Swift, Il Paese dell’Acqua (1983), il protagonista suddivide le persone in due ambiti filosofici: c’è chi crede nel Qui e Ora e chi nella ciclicità della Storia. I primi sono coloro che prediligono una evoluzione lineare della vita, mentre i secondi ne affermano una sua circolarità. Oltre all’aspetto storiografico espresso nel romanzo, non sarebbe interessante vederla così anche in un odierno contesto bibliografico? La cosa importante però è che a prevalere sia sempre il Libro in sé, che sia cartaceo o digitalizzato.

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