Paper

Le sfide del trasporto dell'idrogeno rinnovabile ed il ruolo dell'Italia

L’idrogeno rappresenta uno dei potenziali vettori energetici per affrontare le problematiche causate attualmente dalle fonti di energia convenzionali a livello globale, coinvolgendo sia i partecipanti del mercato che il settore pubblico. Attraverso l’equilibrio tra domanda e offerta di idrogeno nel sistema energetico, esso ha il potenziale a lungo termine di ridurre in parte la dipendenza da risorse energetiche provenienti dall’estero, abbassare le emissioni di gas serra e sostituire una gamma di combustibili fossili. Questi aspetti restano validi se l’idrogeno è prodotto da energia elettrica rinnovabile: l’idrogeno verde. 

Il trasporto dell’idrogeno è una sfida fondamentale per la sua diffusione su larga scala, dal momento che i costi elevati del trasporto impattano significativamente sui costi complessivi di questo vettore energetico, rappresentando una sfida per la sostenibilità commerciale del settore.

Mentre si attende di capire il ruolo dell’Italia in questo settore, il Paese mostra sicuramente punti di forza dal punto di vista delle infrastrutture e della connettività internazionale, che potrebbero aiutarlo a svolgere il ruolo di transito regionale tra la produzione a basso costo nella regione del Mediterraneo allargato e la grande domanda europea.

L'industria italiana dei semiconduttori. Tra passato, presente e futuro

I semiconduttori sono alla base di numerosi prodotti di uso comune, come telefoni cellulari, computer, dispositivi per l’automazione industriale e l’energia.

La catena di fornitura globale dei semiconduttori è altamente specializzata, con diverse regioni che svolgono ruoli specifici in base ai loro vantaggi comparativi. 

L’Europa, compresa l’Italia, sta cercando di rafforzare la propria presenza nella nanoelettronica.

L’industria dei semiconduttori in Italia non solo fornisce un’importante fonte di occupazione, ma rappresenta anche una leva strategica per l’industria manifatturiera italiana nel panorama globale. Le 7 aziende analizzate nel nostro studio – STMicroelectronics, LPE, Spea, Sapio, Technoprobe, Memc e Meridionale Impianti – svolgono un ruolo cruciale nel promuovere lo sviluppo tecnologico e l’innovazione nel Paese.

Il GNL e le opportunità per l’Italia

Il gas naturale liquefatto (GNL) è una fonte energetica dai molteplici utilizzi. Data la sua versatilità, il GNL può rappresentare, per molti settori economici, un’opportunità di efficientamento energetico e di miglioramento delle performance di sostenibilità.

Secondo i più recenti dati dal Ministero della Transizione Ecologica, l’Italia importa circa 70 mila milioni di metri cubi di gas all’anno. Nel 2021, la maggior parte delle importazioni derivavano dai commerci con la Russia, a seguire: Nigeria e Azerbaijan. Nello stesso anno, il fabbisogno italiano di gas ammontava a circa 90 mila milioni di metri cubi. 

A fronte dei più recenti avvenimenti geopolitici, però, il nostro paese si ritrova ora a dover rivedere la propria strategia di approvvigionamento energetico, sostituendo parte delle risorse provenienti dalla Russia. In tale ottica, il GNL rappresenta una nuova opzione per il sostentamento energetico italiano. Tuttavia, a differenza del gas metano, il GNL necessita di infrastrutture per la trasformazione e la distribuzione in stato gassoso. Ad oggi, l’Italia può contare su tre impianti di rigassificazione, fondamentali per l’utilizzo del GNL. A questi, se ne aggiungeranno altri tre nel prossimo futuro.

La Blockchain rivoluziona l'industria Agrifood

Recenti report sui trend di consumo hanno evidenziato che, dal 2020, oltre il 70% dei consumatori preferisce acquistare prodotti sostenibili e in linea con i loro valori etici ed ambientali. Oltre il 60% ha dichiarato che è disposto a pagare un prezzo più alto per i brand trasparenti sulla provenienza e l’autenticità dei prodotti. I consumatori che acquistano alimenti hanno elevate aspettative sulla qualità dei prodotti. Ad oggi, l’unica garanzia di tutela è accertarsi di trovare in etichetta le necessarie certificazioni che garantiscono il rispetto delle norme di produzione e di quelle ambientali.

In questo clima di crescente sfiducia negli acquisti, emerge una soluzione innovativa per tutte le problematiche precedentemente elencate. La tecnologia Blockchain in questo contesto emerge come uno strumento vincente per garantire reale trasparenza e garanzia di sicurezza dei dati. Integrato con sistemi IoT in grado di monitorare in tempo reale le condizioni ambientali e chimiche a cui un prodotto è sottoposto, consente di attuare efficacemente azioni correttive, ad esempio un richiamo di un lotto o di un prodotto, quando si verificano problemi.

I cavi sottomarini come infrastruttura critica:
rischi, trend e opportunità per l'Italia

Oltre il 95% del traffico dati e voce avviene tramite cavi sottomarini, infrastrutture della larghezza di un tubo da giardino posate sui fondali marini. Ciò li rende innegabilmente un’infrastruttura strategica oltre che un trampolino di lancio per la gigabit society.

La storia dei cavi sottomarini è indissolubilmente legata alle contestuali evoluzioni geopolitiche. La nascita di questa infrastruttura, infatti, è legata alla politica dell’Impero britannico di metà XIX secolo, mentre il suo sviluppo si è concretizzato sotto la globalizzazione di stampo statunitense nel secondo dopoguerra. Nel passato più recente, i cavi sono stati oggetto della regolamentazione internazionale, nonostante questa presenti ancora molte lacune in tema (derivanti sia dalla natura del diritto internazionale stesso, sia dalle norme in esso contenuto). Dal lato economico, un profondo cambiamento nel modello di business è in atto. Infatti, se prima questo si basava su consorzi di imprese di telecomunicazione interessate alla spartizione sia degli elevati costi sia della capacity del cavo, il settore si muove oggi verso una concentrazione caratterizzata dalla preminenza delle compagnie Big-Tech e della loro necessità di un’ingente mole di dati.

Il rapporto fra tecnologie e politica ha fatto poi in modo che questa infrastruttura non si sia potuta sottrarre alle dinamiche geopolitiche recenti (tra tutte, quella Cina – Stati Uniti). Se è vero che i cavi oggi vengono posati per puro interesse economico, è egualmente importante notare come le minacce ai cavi, l’importanza dei dati ivi transitanti e la rilevanza di queste infrastrutture per le ambizioni politicoeconomiche, rendano la politica e gli Stati attori cruciali nei processi di manifattura, posa e operatività dell’infrastruttura.
Per comprendere tali dinamiche, è quindi di primaria importanza stimare la rilevanza di questa infrastruttura per la nostra economia e la nostra società. In secondo luogo, è fondamentale delineare alcune delle principali minacce che incombono su tale infrastruttura, quali l’hybrid warfare, i cyber-attacchi, il terrorismo, il danno accidentale e lo spionaggio. 

Strategia Cloud Italia: la migrazione della PA in un contesto globale/europeo

Il paper ha l’obiettivo di inserire la Strategia Cloud Italia, presentata qualche mese fa dal governo Draghi, all’interno di un quadro più ampio sul tema del Cloud computing. L’analisi, infatti, si focalizza sulle infrastrutture e strategie che hanno preceduto quella attuale partendo dal Sistema Pubblico di Connettività (SPC), passando per i due piani triennali per l’informatica nella Pubblica Amministrazione 2017-2019 e 2019-2021, fino ad arrivare all’articolo 35 del decreto semplificazioni 2020 e alla strategia delineata nella prima bozza del PNRR presentata dal governo Conte II. Alla luce di ciò, e delle infrastrutture già esistenti, ci si è chiesti quali di esse possano essere perpetuate nella Strategia cloud Italia. Inoltre, il paper accenna i motivi per cui la Pubblica Amministrazione, o più in generale un governo, dovrebbe scegliere (o meno) un determinato tipo di cloud; questo dovrebbe avvenire non solo in base alla ponderazione di rischi e benefici ma soprattutto in base alle necessità del soggetto.

Il sistema agrivoltaico:
Rischi, benefici e opportunità per la transizione energetica

In vista della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP26), che si terrà a Novembre, i Paesi partecipanti si presenteranno al vertice di Glasgow con i propri Nationally Determined Contributions (NDCs), aggiornati al fine di ridurre le proprie emissioni CO2. Mentre i leader mondiali si impegnano a fare la loro parte, si rilevano i primi shock energetici dell’era green: negli ultimi mesi i prezzi dell’energia fossile (dal gas naturale al carbone) sono aumentati drasticamente accrescendo le preoccupazioni dei consumatori e allarmando gli osservatori. In questo quadro, è fondamentale ricordare quanto la vita quotidiana necessiti di energia: infatti in presenza di un mismatch tra domanda e offerta, le bollette diventano inaccessibili e le imprese faticano. Questi fenomeni svelano i problemi più profondi della transizione verso un sistema energetico pulito, che necessita di riforme efficaci e rapide per il lungo periodo: senza di esse, ulteriori crisi energetiche avverranno sempre più frequentemente.

In questa complessa situazione, l’agrivoltaico si inserisce come opzione ideale per supportare la transizione energetica e fornire soluzioni pratiche tramite un approccio multidisciplinare, date le molteplici dimensioni pertinenti ai settori dell’agricoltura e dell’energia che tale modello coinvolge. Pertanto, la prima parte dell’analisi approfondisce la posizione dell’agrivoltaico rispetto al discorso più ampio della transizione energetica e ne delinea i principali benefici: il miglioramento della qualità dei terreni coltivabili e gli effetti positivi sulla produzione alimentare ed energetica. Al contrario, nella seconda parte dell’analisi si evidenziano le principali criticità legate all’implementazione di un sistema di produzione di energia elettrica in sinergia con l’attività agricola, quali gli elevati costi per l’installazione e la manutenzione dell’agrivoltaico, la potenziale perdita dei sussidi concessi dalla Politica Agricola Comune (PAC) e la limitata esperienza degli studi pertinenti.

Infine, dopo aver sottolineato benefici e rischi dell’agrivoltaico, l’analisi esamina la normativa di riferimento in Italia sottolineando un vuoto in termini di criteri da adottare per un’attuazione efficace e chiara di tale sistema e suggerendo requisiti da inserire in una legge sull’agrivoltaico per supportare gli stakeholders italiani.

La transizione del settore della moda: criticità e soluzioni

Tra le più impattanti del mercato, l’industria tessile urge di interventi tempestivi ed efficaci per garantire condizioni lavorative sicure e risolvere efficacemente le esternalità ambientali della produzione. Pratiche quali il sustainable procurement e l’economia circolare sembrano fondamentali per ridurre lo sfruttamento della forza lavoro e delle risorse naturali attraverso dei sistemi di rigenerazione e valorizzazione. Inoltre, affrontare le problematiche legate alla comunicazione quali quelle del greenwashing sarà di cruciale importanza per istruire i consumatori e migliorare la trasparenza lungo tutte le catene del valore del tessile. Insieme, questi strumenti possono garantire un adeguata considerazione e uno sviluppo effettivo delle strategie di sostenibilità più attuali. Tali questioni vengono affrontate criticamente all’interno di questo paper. 

Lo scopo è quello di fornire una base di discussione riguardo le possibili opportunità e le principali criticità riscontrabili in questi processi di cambiamento. In Italia, alcune start-up innovative, come Atelier Riforma, hanno intrapreso la strada verso la sostenibilità, favorendo lo sviluppo sociale e il riutilizzo delle materie. Tuttavia, affinché l’industria tessile possa operare all’interno dei limiti ambientali e sociali sarà necessario un vero impegno da parte dei grandi marchi della moda. A questo si dovrà aggiungere un impegno istituzionale che, tra le altre cose, favorisca il rinnovamento tecnologico verde, promuova le piccole realtà produttive, sostenga la sottoscrizione di certificazioni di sostenibilità e disciplini la trasparenza lungo la filiera.

Blockchain e Pubblica Amministrazione: verso un futuro decentralizzato

Uno dei principali motori della trasformazione digitale è sicuramente la tecnologia Blockchain. Questa possiede tutte le caratteristiche di una disruptive technology: la sua implementazione di fatto altera il modo in cui operano industrie, governi e consumatori. Sebbene inizialmente il suo utilizzo fosse relegato al campo delle criptovalute, negli ultimi anni è stata esplorata la sua pervasività sia in ambito pubblico che privato. Il nuovo paradigma imposto dalla tecnologia blockchain è basato sulla disintermediazione e sull’elevato grado di trasparenza di ciò che avviene in essa. La natura decentralizzata delle reti basate su Blockchain stride con l’approccio centralizzato usato dagli enti governativi. 

L’adozione di un’infrastruttura di rete pubblica basata sulla tecnologia Blockchain segnerebbe il passaggio da un modello accentrato a uno decentrato di gestione delle informazioni e delle transazioni. Inoltre, un database pubblico decentralizzato potrebbe favorire lo sviluppo di nuove modalità di governo delle relazioni e di gestione delle transazioni sia tra gli organi della Pubblica Amministrazione sia tra cittadini e organizzazioni terze. Tra i potenziali benefici perseguibili attraverso l’implementazione e
l’utilizzo della Blockchain ricordiamo: trasparenza, sistemi automatizzati di rilevamento di frodi e manipolazione dei dati e ostacolo alla corruzione. Infatti, una rete Blockchain pubblica permette l’accesso ai dati a tutti i membri che vi partecipano e offre una panoramica completa e dettagliata di tutte le transazioni effettuate. L’archiviazione dei dati in registri distribuiti dà la possibilità di verificare la cronologia delle transazioni, rappresentando un deterrente ai comportamenti scorretti o fraudolenti. L’accesso e la verificabilità dei dati consentono ai diversi attori un maggiore controllo su tutti i processi e l’aumento di fiducia nelle relazioni, ma anche una migliore capacità predittiva
circa rischi o eventi futuri. L’adozione della Blockchain consente di ridurre molti costi e l’incidenza dell’errore umano grazie all’automatizzazione dei processi. Infine, una rete Blockchain pubblica si caratterizza per i suoi alti livelli di resilienza e sicurezza informatica, integrità e qualità dei dati. La presenza di copie di un set di informazioni su molti nodi anziché in un unico database centrale permette di ridurre la perdita o la manipolazione di dati e informazioni derivanti da attacchi hacker o tentativi di modifica o manomissione dei dati da parte di un partecipante della rete.

Tuttavia, tale tecnologia, applicata nell’ambito della pubblica amministrazione, presenta una serie di criticità, derivanti da fattori organizzativi interni, e una scarsa comprensione generale dei benefici apportati dalla Blockchain. Quest’ultima rappresenta un’opportunità anche per il settore pubblico, numerosi governi hanno avviato progetti pilota a supporto di processi governativi e amministrativi di varia natura. Il paper si propone di analizzare lo stato dell’arte delle applicazioni della tecnologia Blockchain a livello pubblico e con particolare riferimento al quadro normativo italiano, allo scopo di delineare un set di proposte programmatiche finalizzate ad accelerare e standardizzare l’adozione di una rete blockchain nazionale.

Una moda (in)sostenibile: equità sociale, inquinamento e responsabilità del consumatore

La produzione tessile legata al mondo della moda, così come le abitudini di consumo riconducibili al fast fashion, sono sempre più al centro dell’attenzione. La deregolamentazione dei mercati e il diffondersi della delocalizzazione della produzione verso paesi sottosviluppati ha complicato il controllo sul depauperamento delle risorse ambientali e sullo sfruttamento dei più deboli. Per questo motivo, si rende necessaria una comprensione approfondita degli sviluppi legati alle strategie di crescita sostenibile. In questa analisi si esplorano gli avanzamenti e le criticità del settore della moda con riferimento a specifici Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, quali: l’SDG1 (sconfiggere la povertà), l’SDG5 (parità di genere), l’SDG8 (lavoro dignitoso e crescita economica), l’SDG12(consumo e produzioni responsabili), l’SDG14 (la vita sott’acqua) e l’SDG15 (la vita sulla terra). I risultati evidenziano come il settore della moda manchi ancora di trasparenza e fatichi a proteggere efficacemente i suoi lavoratori e lavoratrici da iniquità e sfruttamento. Inoltre, c’è bisogno di uno sforzo maggiore nell’utilizzo appropriato delle risorse naturali e nella riduzione dell’inquinamento. A questo, si aggiunge una mancanza normativa in ambito di sostenibilità, che porta il settore ad essere disciplinato per lo più da soft laws ed impegni volontari. Oltre ad incentivare il dibattito, tale studio si propone con alcuni suggerimenti rivolti agli organi decisionali
politici in modo che possano guidare il mercato della moda verso un futuro sostenibile e più accettabile per tutti.

 

Sanità digitale: il ruolo dei dati e le sfide per il Sistema Sanitario Nazionale

Sanità e digitalizzazione sono i temi più ricorrenti di quest’anno caratterizzato dalla pandemia da Covid-19. Il virus ha radicalmente trasformato il modo di concepire numerosi ambiti della nostra esistenza, tra cui la gestione sanitaria del nostro paese e il ruolo sempre più fondamentale dei tool digitali. Se da un lato si è accelerato il processo di digitalizzazione a livello nazionale, dall’altro si sono accentuate le differenze che esistono tra le diverse regioni per l’adozione di logiche di digitalizzazione. Risulta quindi d’obbligo immaginare e ripensare come garantire la salute dei cittadini nel terzo millennio, alla luce delle enormi potenzialità offerte da tecnologie e concetti come
i Big Data, l’Intelligenza Artificiale ed il Machine Learning. Gli elementi più importanti alla base di questi strumenti restano però i dati: raccoglierli, standardizzarli e centralizzarli sono gli step fondamentali da compiere. L’Italia deve però compiere passi da gigante nel settore, essendo uno degli stati che meno ha investito in digitalizzazione e che soffre di più il divario nord-sud.

Specialmente nella sanità, il Titolo V della Costituzione e la conseguente autorità regionale in materia sanitaria risultano essere ostacoli difficili da sormontare per realizzare un processo di dematerializzazione dei dati clinici italiani. Il paper illustra quindi quale sia lo stato dell’arte della digitalizzazione del Paese, concentrandosi sul settore sanitario, in modo da analizzare anche in ottica europea gli scenari presenti e futuri della digital healthcare. Il caso studio illustra poi quali siano gli ostacoli strutturali e burocratici che realtà sanitarie devono affrontare anche solo per dematerializzare i propri database. Le proposte di policy, infine, si muovono proprio in questa direzione, andando a suggerire un iniziale, ma fondamentale snellimento non dei requisiti a salvaguardia della privacy, bensì di quelli puramente burocratici. Inoltre, seppur una centralizzazione della sanità sia un obiettivo piuttosto complesso, l’Italia può e deve puntare ad avere un controllo nazionale e centralizzato quantomeno dei dati sanitari, al fine di poter affrontare al meglio sfide come quelle presenti del Covid e quelle future.

Le Comunità Energetiche: un’analisi politico-sociale

Il seguente elaborato affronta il tema delle Comunità Energetiche, ossia un nuovo paradigma sistemico nella realizzazione della transizione energetica che coinvolge aspetti economici, sociali, tecnici e politici. Il contenuto del paper è stato legato a due dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile: l’obiettivo 11 “Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili” e l’obiettivo 7 “Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni”. Le Comunità Energetiche, nella loro composizione, organizzazione e funzione, producono effetti che ricadono direttamente sui due obiettivi richiamati nell’analisi. Allo stesso tempo, gli obiettivi 7 e 11 rappresentano un quadro all’interno del quale le Comunità Energetiche dovranno svilupparsi per riuscire a concretizzare il contenuto dell’Agenda 2030. Questa relazione bidirezionale è stata considerata all’interno del paper, al fine di riuscire a inquadrare e comprendere meglio le dinamiche di essa.

All’interno dell’analisi, in relazione all’obiettivo 11, viene indagato il ruolo delle Comunità Energetiche nel contesto delle cosiddette “città sostenibili” con un particolare focus sulle città Net Zero. Inoltre, tale sezione approfondisce l’importanza delle Comunità Energetiche nella realizzazione di un’efficace transizione energetica. In relazione all’Obiettivo 7, il paper si sofferma sull’impatto sociale delle Comunità Energetiche, specialmente riguardo il ruolo dei consumatori, i quali si trasformano in prosumers, ed alla criticità legata alla povertà energetica.

Infine, oltre alle considerazioni sulle Comunità Energetiche in relazione ai due obiettivi di sviluppo sostenibile, il paper si concentra sugli aspetti politico-normativi. In particolare, viene analizzato il contesto normativo europeo ed italiano, con il secondo fortemente dipendente dal primo. Inoltre, in relazione alle norme più recenti, vengono analizzati gli strumenti economici in esse ricompresi, nello specifico: contratti verdi e feed-in tariffs. Tale sezione si conclude con un focus sui futuri sviluppi del settore e delle raccomandazioni al legislatore.

 

Fibra ottica in Italia: quale strada seguire?

L’elaborato affronta il tema dell’infrastruttura in fibra ottica, core asset e trampolino di lancio per la rivoluzione digitale e tutti i benefici ad essa connessi. Il focus è il contesto nazionale e l’obiettivo principale del lavoro è orientare stakeholders e decision makers verso la scelta più consona a soddisfare gli obiettivi di connettività richiesti per usufruire dei servizi che le nuove tecnologie offrono in maniera diffusa. A tal fine, l’elaborato è diviso in tre parti.

La prima parte consiste in una descrizione storica con cui si cercherà di comprendere l’ascesa delle reti di telecomunicazioni in Italia tra scelte politiche e manageriali. Ciò avverrà focalizzandosi in particolare sugli sviluppi avvenuti da metà anni ‘90 in poi, quando rivoluzioni tecnologiche e politico-economiche hanno colpito il nostro Paese da più direzioni, disegnando un quadro a tratti disordinato che ci ha condotto fino allo stato attuale.

Nella seconda parte, il lavoro si propone di fornire al lettore alcuni elementi chiave fondamentali per capire i dibattiti intorno alle moderne reti di telecomunicazione: la loro struttura tecnica e i differenti tipi di infrastruttura in fibra, quali sono i loro benefici e come sono attualmente distribuite in Italia e nel resto d’Europa.

Nella terza e ultima parte verranno elencate le varie proposte di governance emerse nel dibattito pubblico per sfruttare le potenzialità delle moderne reti di telecomunicazione. Ne verrà compiuta un’analisi critica che sfocerà nella proposta della soluzione a nostro avviso preferibile per aggiungere gli obiettivi di connettività: il mantenimento della competizione infrastrutturale, sviluppandone i punti di forza e correggendo quelli di debolezza.

 

Position paper su PNRR

La bozza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, articolato in 6 macro-missioni, considera aspetti di digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, rivoluzione verde e transizione ecologica, mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, parità di genere, coesione sociale e territoriale e salute.

Trasversale alla realizzazione di tali obiettivi risulta essere proprio il processo di digitalizzazione, eletto a perno dell’innovazione degli altri settori e a chiave di rilancio per l’intero Sistema Paese: si pensi, in tal senso, ai benefici riscontrabili in termini di piani didattici, strutture sanitarie, settore agricolo e terziario, valorizzazione territoriale e funzionamento dei servizi pubblici.

Con la missione “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, l’Italia intende inoltre far fronte agli ambiziosi obiettivi dello European Green Deal, riducendo le emissioni del 55% entro il 2030 e formulando una strategia nazionale in materia di economia circolare, basata su un intervento di riforma normativa.

Noi di AWARE, alla luce delle nostre attività, a partire dai nostri approfondimenti e dai progetti portati avanti in percorsi come la Rete Giovani 2021, abbiamo elaborato un Position Paper in cui avanziamo proposte sul settore del Digitale e della Sostenibilità.

 

Un packaging eco-friendly nell’ottica della strategia F2F

La strategia Farm to Fork (dal produttore al consumatore) è uno dei pilastri del Green Deal europeo e, come tale, mira alla costruzione di processi produttivi e di distribuzione ecosostenibili nel settore agroalimentare. Tra questi, accanto a numerose proposte – come quelle per la riduzione di pesticidi, agro farmaci ed emissioni – si inserisce anche l’imballaggio eco-friendly.

L’analisi ha l’obiettivo di individuare le principali implicazioni economiche di tale strategia per il settore agroalimentare e cosa si intende per packaging ecosostenibile, con uno specifico riferimento ai requisiti richiesti sul piano europeo. Infine, verrà esaminata la new entry del settore vinicolo italiano, ossia la bottiglia di vino di carta.
Ideata dall’azienda inglese Frugalpac e creata dalla Cantina Goccia, essa si pone come alternativa sostenibile all’utilizzo di vetro e plastica. Si tratta di una bottiglia costituita al 94% da carta e da un rivestimento in plastica che riduce costi, sprechi, emissioni di CO2 e impatti sull’ambiente, mantenendo la qualità e la freschezza del vino e aumentando la facilità di produzione. Tuttavia, non mancano le sfide da affrontare per portare al successo questo contenitore. Infatti, la plastica che riveste la bottiglia anche se presente in percentuale minima dovrebbe essere separata dal cartone e ciò rende difficile procedere al suo riciclaggio; i consumatori, inoltre, non prediligono il consumo del vino in bottiglie di carta sia per un fattore estetico sia per i dubbi che si nutrono rispetto alla qualità di un bene di lusso conservato in un contenitore di cartone. Di conseguenza, la domanda che ci si pone è se rispetto alla facilità di riciclo di questa bottiglia e alle preferenze dei consumatori questa idea innovativa avrà realmente successo. Concentrarsi su metodi tecnologici di riciclaggio che semplifichino la separazione della carta dalla plastica è una delle soluzioni a tale interrogativo, ma solo il tempo potrà dire se il lancio di questa bottiglia sul mercato avrà gli effetti sperati.

 

Sviluppo digitale: ripartire da competenze e Innovation Hub. Un esempio dal mondo dello sport

Nel seguente elaborato è stato indagato il tema della trasformazione digitale in rapporto allo sviluppo delle competenze digitali come elemento di spinta per stimolare l’innovazione e l’evoluzione tecnologica. A partire dal Piano strategico Italia 2025, è stato analizzato l’impegno del Governo italiano nello sviluppo di progetti volti alla digitalizzazione del Paese. Sempre più, appare fondamentale ripensare al rapporto tra persone e  tecnologie, tenendo conto dell’impatto che quest’ultime hanno nella vita quotidiana di ognuno, nei rapporti interpersonali, con le istituzioni e nel mondo del lavoro.

Lo sviluppo delle competenze digitali risulta, allora, imprescindibile per poter partecipare alla vita pubblica in tutte le sue fasi. Tra queste va ricompreso anche l’aspetto professionale, sia nel percorso di formazione sia nelle possibilità imprenditoriali offerte dai vari settori di mercato. Al fine di colmare il gap tra l’Italia e gli altri Paesi membri dell’Unione Europea entro il 2025, è necessario mettere in atto delle azioni strategiche volte a valorizzare e sviluppare le competenze digitali dei cittadini, dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, degli studenti e tutti i componenti del nostro sistema Paese. In questo senso, Innovation Hub e Competence Center possono risultare degli importanti luoghi nei quali, da un lato, costruire sinergie e mettere a sistema esperienze diverse provenienti dal mondo accademico, imprenditoriale ed istituzionale al fine di sperimentare lo sviluppo di nuove tecnologie e, dall’altro, permettere e dare spazio all’applicazione delle competenze digitali.

Con l’obiettivo di approfondire ancora di più il ruolo potenziale degli Innovation Hub, è stata analizzata l’esperienza dell’incubatore Wylab, attraverso il quale sono state valorizzate le Sport Technologies, esempio virtuoso di sviluppo tecnologico all’interno dello spesso sottovalutato settore sportivo. Nonostante la giovane età, l’hub in questione è già diventato una delle realtà digitali più solide in Italia nel proprio settore, confermando quanto la passione per lo sport, che contraddistingue da sempre il nostro Paese, possa essere anche volano della trasformazione digitale. Quel che emerge è l’importanza di valorizzare forme di collaborazione e contaminazione tra realtà e settori differenti al fine di stimolare l’innovazione e la sperimentazione, con l’obiettivo di sviluppare e consolidare competenze digitali, costruendo così un modello sostenibile e replicabile di crescita che coinvolga tutti i componenti del Paese.

 

Il ruolo della mobilità elettrica nella transizione energetica e il caso “Enel X”

Il seguente elaborato affronta il tema della mobilità elettrica analizzato nel contesto della transizione energetica. Questa forma di mobilità alternativa rappresenta un’innovazione centrale nell’attuale contesto economico, sociale ed ambientale. L’analisi prende in esame anche il contesto italiano, vengono riportati i dati più recenti circa il mercato delle auto elettriche. Inoltre, sono richiamate le politiche più incisive in termini di spinta verso una maggiore diffusione delle auto elettriche e delle infrastrutture necessarie il loro sviluppo in senso efficiente e sostenibile.

Tuttavia i veicoli con batterie elettriche presentano particolari criticità specialmente in termini di impatti ambientali ed infrastrutture, con quest’ultima che rappresenta una delle principali barriere nell’accettazione sociale delle vetture elettriche. Infine il paper analizza il caso studio di Enel X, la divisione del Gruppo Enel, la cui missione è quella di diventare uno degli attori protagonisti della transizione alla mobilità elettrica.

 

Il settore agroalimentare: Responsabilità Sociale d’Impresa ed impegni europei

Il paper indaga il tema della Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI) nel settore agroalimentare, in considerazione della sua centralità nel garantire la sussistenza della popolazione e il normale funzionamento della società. Tuttavia, esso è sempre più oggetto di critiche a causa delle problematiche legate alla produzione alimentare che, come si vedrà, sfociano in una innegabile insostenibilità, sociale ed ambientale, della stessa. L’analisi, approcciandosi con metodi di ricerca qualitativa, dopo aver inquadrato le criticità del settore ne indaga i legami con le strategie della Responsabilità Sociale d’Impresa. Dunque, in considerazione delle forti spinte da parte di agenti economici, sociali ed ambientali, l’analisi osserva e indaga le principali motivazioni, opportunità e limitazioni che definiscono le dinamiche di diffusione della RSI nelle aziende agroalimentari.

Nel testo viene considerato anche il ruolo svolto dal consumatore-cittadino come fattore particolarmente incisivo per la transizione sostenibile del settore, grazie alla sua influenza economica ma anche politica. Quest’ultimo punto ci porta infine a considerare l’impegno delle istituzioni europee, specialmente, alla luce del dibattito in corso riguardo la Politica Agricola Comune (PAC) per il periodo 2021-2027. Ne risulta che, nonostante alcune mancanze, tale politica può rivelarsi uno strumento fondamentale per accrescere le opportunità e ridurre le limitazioni all’adozione della RSI nel settore agroalimentare, specialmente per quanto riguarda la sfera economica e la dimensione ambientale.

 

5G: opportunità di investimento ed implicazioni geopolitiche delle reti di quinta generazione

Questo paper di ricerca, dopo aver delineato le principali aree di applicazione della tecnologia 5G nel mondo delle imprese, si sofferma sui potenziali benefici che le connessioni mobili di quinta generazione avranno in termini di crescita economica e creazione di posti di lavoro, in Europa come in Italia. Inoltre, l’analisi si focalizza sugli investimenti e i costi relativi al dispiegamento della infrastruttura 5G e all’acquisto di licenze da parte degli operatori, e sugli ostacoli che potranno limitare la capacità delle imprese di sfruttare a pieno le possibilità aperte dal 5G. Tra questi, lo scontro tra i capitalismi statunitense e cinese – che si sta manifestando tramite il blocco di forniture di reti 5G prodotte dalla cinese Huawei – appare come quello dal maggiore impatto.

La necessità dei Paesi del blocco atlantico di affidarsi ad operatori non legati al governo cinese, dettata da considerazioni di supremazia tecnologica e di sicurezza nazionale, evidenzia dunque la necessità di creare una risposta euroamericana a Huawei. La parte finale del paper analizza le diverse opzioni che sono state prese in considerazione per far fronte alla questione sopra evidenziata, soffermandosi in dettaglio sulla creazione di una rete modulare, caratterizzata dall’interoperabilità.

 

Cloud nazionale: una strategia ancora in fase di definizione

La trasformazione digitale è un fenomeno travolgente, che sta coinvolgendo ogni ambito della vita lavorativa e familiare di ogni individuo. Questo processo vede come protagonisti, oltre che gli esseri umani, le tecnologie fisiche e digitali, sia per quel che riguarda i processi sia i modelli di business. La diffusione delle piattaforme abilitanti, ossia delle innovazioni tecnologiche, è fondamentale affinché sia possibile fruire e sfruttare – positivamente – i servizi di nuova generazione. Tra queste va sicuramente incluso il cloud computing, oggetto di questa ricerca.

Attraverso l’analisi del Piano Triennale per l’informatica della Pubblica Amministrazione, delle azioni messe in campo dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), dal Team per la Trasformazione Digitale e della strategia delineata dal Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, si tenterà di esporre quale sia la situazione attuale rispetto alla possibile creazione di un “cloud nazionale”.

 

BE AWARE, BE GREEN

Oggi il tema della sostenibilità è un argomento centrale nella vita quotidiana di tutti, ma è un

elemento cardine anche nelle scelte politiche ed economiche di moltissimi paesi nel mondo.
Affrontiamo dunque la questione relativa alla nascita e alla diffusione del tema.