Comunicato stampa
Roma, 16 dicembre 2020
Si è tenuta ieri la tavola rotonda dal titolo “Responsabilità Sociale d’Impresa nel settore agroalimentare: le dinamiche di un’unione indispensabile”, organizzata dal think tank AWARE. L’evento, svoltosi online, ha evidenziato i contenuti della ricerca svolta da AWARE sul tema RSI nel settore agroalimentare dal titolo “Il settore agroalimentare: Responsabilità Sociale d’Impresa e impegni europei” a firma di Adriano Falcone e Lorenzo Giacomella.
Sono intervenuti durante l’evento: Myriam Finocchiaro, Responsabile Comunicazione, Relazioni Esterne e CSR presso Granarolo; Lucia Briamonte e Raffaella Pergamo ricercatrici presso CREA e Daniele Fattibene, research fellow presso IAI, che ha moderato l’incontro. Tutti gli ospiti hanno contribuito ad arricchire il dibattito attraverso interessanti spunti di riflessione, sottolineando l’importanza di iniziative come quella di AWARE al fine di offrire la possibilità di affrontare temi di centrale importanza, come quello della RSI nella filiera agroalimentare, che troppo spesso sono destinati al solo confronto tra addetti ai lavori.
Il tavolo di discussione ha avuto come focus principale il concetto di responsabilità sociale d’impresa che la dott.ssa Briamonte ha definito come “una forte leva di innovazione, in quanto costituisce un’opportunità per le imprese e per l’intera economia, di promuovere progetti sia a livello di processo produttivo sia a livello gestionale, che favoriscano lo sviluppo economico e sociale, in senso competitivo e sostenibile.”
Il tema diviene particolarmente centrale se si discute della transizione sostenibile per le piccole e medie imprese e delle sfide che esse devono affrontare. La dott.ssa Pergamo ha sottolineato quanto “le tecniche di produzione sostenibili, biologiche e biodinamiche, sono costose per il bilancio aziendale. Gli agricoltori le utilizzano, però, perché migliorano la propria reputazione e conquistano la fiducia dei propri consumatori”. Per fare in modo che nessuno rimanga indietro, è necessario tutelare la diversità biologica e riequilibrare il rapporto tra produzione e consumo, ha aggiunto.
Anche la dott.ssa Finocchiaro, riportando l’esperienza di Granarolo, ha ribadito come il cliente, il consumatore, sia di vitale importanza per migliorare la qualità del cibo, della produzione e del consumo: “nel corso degli ultimi anni è molto cambiato il ruolo del consumatore. L’avvento dei social ha cambiato la relazione che le aziende hanno con i propri clienti, permettendo alle aziende di avvalersi proprio delle opinioni dei consumatori per migliorare i propri processi produttivi e i prodotti. Granarolo lo fa attraverso piattaforme evolute di analisi semantica che, lavorando su mappe concettuali, consentono di intercettare le osservazioni e le considerazioni che i consumatori fanno sull’azienda e i suoi prodotti, anche al di fuori dei social aziendali, sempre ovviamente nel rispetto delle impostazioni di privacy”.
In un momento come quello che stiamo vivendo è “necessario sfruttare tutti gli incentivi attivati durante questa fase emergenziale – aggiunge Briamonte – perché la pandemia ha evidenziato la necessità di aumentare e garantire il livello di autosufficienza alimentare”. A livello aziendale la dott.ssa Finocchiaro dice che “la grande sfida di fronte alla quale si trova Granarolo è indubbiamente quella dell’allevamento e dell’agricoltura sostenibili: l’obiettivo di medio termine è quello di ridurre del 30% entro il 2030 l’emissione di gas ad effetto serra”.
Fattibene, ha concluso il dibattito sottolineando la necessità di “una vera presa di coscienza sul fatto che la responsabilità sociale d’impresa debba diventare una guida per una reale trasformazione dei nostri sistemi agroalimentari, “dal campo alla forchetta”, coinvolgendo produttori e consumatori.
In questa occasione AWARE, attraverso l’intervento conclusivo di Adriano Falcone, Direttore dell’Area Sosteinbilità, ha avanzato due proposte: da un lato, di predisporre una strategia nazionale specifica per il settore agroalimentare per favorire la completa integrazione della Responsabilità Sociale d’Impresa tramite pratiche che devono essere accostate a metriche di valutazione chiare e comuni, che permettano una misurazione delle performance; dall’altro di integrare tale strategia, anche al fine di dare maggiore visibilità all’intera iniziativa, con la creazione di un portale che si occupi di raccogliere le migliori pratiche di RSI nel settore agroalimentare, ed impegnarsi alla diffusione delle stesse attraverso incontri e workshop.
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