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NFT e Blockchain saranno il futuro del Metaverso?


Nell’articolo precedente, inerente  la sfera economica del Metaverso, sono emerse le  implicazioni che avrà nel   mondo aziendale e lavorativo e, soprattutto, quelle  che potrebbero esserci all’interno di questi settori in un’ottica di trasformazione e passaggio tra analogico, bi e tridimensionale. L’obiettivo di questo articolo è quello di esplorare le possibili dinamiche che si inseriranno all’interno del mercato stesso. Quando si parla di Metaverso si fa riferimento a un livello superiore di virtualità che pretende di amplificare le opportunità già presenti del mondo digitale e di crearne delle nuove. Avendo davanti un progetto di tecnologia ancora più immersivo rispetto all’Internet odierno è possibile  ipotizzare una realtà virtuale che prevede una trasposizione della vita offline verso una vita ibrida

Questo implica la condivisione di momenti, convivialità, interazione e comunicazione esclusivamente  all’interno di un mondo virtuale,  di conseguenza anche la possibilità di avere uno dei concetti più importanti della vita dell’essere umano anch’esso online: la proprietà, cioè il cosiddetto sistema di Real Estate che fa riferimento e alla proprietà del settore immobiliare. Le discussioni più importanti, quando si parla di queste opportunità, riguardano le tecnologie che verranno usate per effettuare acquisti nel mondo tridimensionale, la capacità di possedere parte dello spazio, così come avviene nel mondo fisico, oltre che il tipo di beni e servizi che si potranno acquistare.

Secondo la rivista Forbes, gli NFTs (non fungible tokens), che in italiano significano “gettoni non copiabili” ossia qualcosa di unico che non può essere replicato né sostituito da altro,  avranno un ruolo importante all’interno di questa nuova realtà e possono rispondere alla domanda: Come possedere parte dello spazio tridimensionale? Si può pensare agli NFTs come un certificato di proprietà che esiste all’interno della tecnologia Blockchain, creati come file digitali che possono essere video o GIF generati via cryptocurrency e venduti e garantiti a chi ne sarà  proprietario. 

È possibile che gli NFTs siano il mezzo che permetta di creare un’estensione dell’identità per le persone. Gli utenti potranno costruire la propria rappresentazione visuale e la propria immagine con la consapevolezza e il controllo che hanno nel mondo fisico ma con la flessibilità e il potenziamento creativo che deriva dal contesto tridimensionale. Con gli NFTs gli utenti possono evidenziare la loro appartenenza a un determinato gruppo aprendo la possibilità alla creazione di comunità online, fenomeno già presente nell’Internet bidimensionale, dove gli utenti connessi e si incontrano e formano una società alimentata da  valori o interessi di riferimento. Questo fenomeno è stato studiato da McLuhan, l’autore fa riferimento alla cultura convergente, la quale possiede una nuova  categoria di utenti: i prosumer, ossia consumatori che sono allo stesso tempo produttori di ciò che vedono, ascoltano e consumano in rete grazie alla possibilità che hanno di personalizzare i contenuti su misura. 

A questo punto, il Real Estate presente  nel Metaverso può diventare un mercato completamente nuovo e carico di potenzialità, non si parla quindi solo di poter comprare beni fisici usando la realtà virtuale come spazio di incontro tra le parti ma di acquistare beni, terreni, case, accessori per gli avatar e decorazioni per riempire il proprio spazio tridimensionale con le stesse caratteristiche simboliche che si pretendono dello spazio fisico: estetica, diritto alla proprietà, esclusività, autenticità, status, lusso, collezionismo, ecc. Non solo il mercato del Real Estate potrebbe essere beneficiato dagli NFTs, ma anche importanti brand hanno cominciato a creare prodotti digitali che possano replicare le dinamiche dei loro business anche rispondendo ai bisogni virtuali del Metaverso. 

Ad ottobre Nike ha registrato la patente di un nuovo brand di sneakers virtuali, infatti, il marchio ha investito su questa idea e adesso riuscirà a vendere sneakers virtuali che le persone potranno acquistare per i propri avatar. Altre compagnie come Adidas e Budweiser hanno creato e venduto NFTs per introdurre la loro presenza nel mondo tridimensionale. Il trend rimane sempre e comunque quello di introdurre il concept del brand all’interno delle logiche del Metaverso, così come di garantire la sicurezza delle transazioni.  Su questo la tecnologia Blockchain, per ora, sembra di essere quella più adatta, ma  soprattutto, l’idea è quella di mantenere e incrementare il rapporto che c’è tra le persone e il brand, su questo punto di vista più che la creazione di disegni attraenti, più importante ora che mai è lo storytelling del brand, i valori e i principi che rappresenta e ciò che potrebbe contribuire alla corretta rappresentazione di sé stesso come marchio. Ergo, la costruzione dell’identità degli utenti prosumer è direttamente legata all’emozione, è così che interviene la cosiddetta “economia affettiva”, ossia il legame emotivo che si crea verso una community di riferimento. Già nel mondo fisico questo aspetto gioca un ruolo fondamentale per la creazione di love brands, ovvero, marchi che insieme ai loro prodotti costruiscono soprattutto un legame dal punto di vista simbolico per ciò che rappresentano come marchio. Questo  è uno dei fattori più importanti che i brand dovranno avere in considerazione durante il processo di trasformazione tecnologica dove il valore dei beni digitali sarà basato di più su ciò che essi rappresentano, piuttosto che altri fattori come il materiale e l’oggetto in sé. Nel prossimo articolo si farà un’analisi su come questo potrebbe rappresentare anche un paradosso per quanto riguarda la grande quantità di scelta e personalizzazione dei beni e servizi nonché le implicazioni socio-politiche.