Economia

Il tabù che ritorna: l’imposta patrimoniale

Nelle ultime settimane il concetto di imposta patrimoniale si è inserito nuovamente con forza nel dibattito pubblico, focalizzando così l’attenzione intorno ad uno strumento da sempre controverso a tal punto da risultare spesso impronunciabile, come fosse un tabù. L’ultima evocazione di questo “spettro” risale al 2019 quando, a cavallo tra i due esecutivi targati Giuseppe Conte, veniva spesso tirato in causa come extrema ratio per far fronte ad un possibile aumento delle clausole di salvaguardia IVA. Il controsenso è che anche nell’attuale sistema impositivo italiano sono presenti imposte di questo tipo, seppur spesso non considerate tali.

Le specifiche tecniche e gli esempi dal passato

Per affrontare il dibattito politico, economico e sociale intorno al tema occorre però avere ben saldo il concetto. Si definisce patrimoniale un’imposta che colpisce il patrimonio di una persona fisica o giuridica, interessando tutte le categorie di beni o solo su alcune di esse. Se guardiamo allo scenario italiano, l’IMU rappresenta un esempio del secondo schema, trattandosi di una patrimoniale basata su una specifica tipologia di beni, vale a dire gli immobili.

Oltre a questa prima distinzione va, inoltre, adoperata una divisione temporale, dal momento che questo genere di imposte possono essere ricorrenti, come il già citato esempio dell’IMU, oppure essere impiegate una tantum e, quindi, generalmente per far fronte a calamità o a situazioni di emergenza. L’ultimo caso citato è quello che accompagna il tipo di patrimoniali che risultano maggiormente divisive e che vantano diversi esempi nel corso della storia d’Italia, dove più volte sono state utilizzate per far fronte a crisi finanziarie e non solo.

L’esempio più famoso e più impresso nella memoria repubblicana risale al luglio del 1992, quando il governo Amato, alla ricerca degli ultimi 8mila miliardi di lire per coprire la manovra finanziaria, decise di ricorrere a quello passato alla storia come “prelievo forzoso”. Tale misura fu un’imposta patrimoniale che andò a colpire il 6 per mille dei conti correnti italiani, autorizzata da un decreto legge scritto e approvato in poche ore; il testo del decreto faceva riferimento a “[…] una imposta straordinaria sull’ammontare dei depositi bancari, postali e presso istituti e sezioni per il credito a medio termine, conti correnti, depositi a risparmio e a termine, certificati di deposito, libretti e buoni fruttiferi, da chiunque detenuti” e “aggrediva” il patrimonio in maniera retroattiva,  prendendo come riferimento la situazione economica del 9 luglio, mentre il provvedimento era risalente all’11 dello stesso mese.

La scelta, drastica e non priva di critiche anche a posteriori, fu successivamente definita dallo stesso Amato un “male necessario” e fu l’extrema ratio decisa dall’esecutivo dopo aver incassato la risposta negativa da parte di Francia e Germania sul taglio dei tassi.

 Attualità: il contributo di solidarietà

La patrimoniale è tornata al centro del dibattito il 10 aprile scorso, a seguito della proposta da parte del gruppo del PD alla Camera di introdurre un contributo di solidarietà, soprannominato immediatamente “Covid Tax”. Ad annunciarlo sono stati Graziano Delrio, presidente dei 90 deputati del Partito Democratico e Fabio Melilli, capogruppo dello stesso partito, in commissione bilancio. Una volta presentata ufficialmente la proposta, gli alleati di governo hanno immediatamente “gridato” alla patrimoniale ed attaccato la proposta, coadiuvati anche dall’opposizione. 

Ma in cosa consiste questo contributo di solidarietà?

Innanzitutto è importante specificare che la proposta è in linea con il principio costituzionale di progressività, infatti essa prevede 5 aliquote applicate ad altrettante fasce di reddito:

– 4% per i redditi eccedenti gli € 80.000;

– 5% per i redditi eccedenti i € 100.000;

– 6% per i redditi eccedenti i € 300.000;

– 7% per i redditi eccedenti € 500.000;

– 8% per i redditi eccedenti il milione di euro.

Il contributo verrebbe versato dai cittadini che rientrano dalle suddette fasce, negli anni 2020 e 2021; questi, secondo i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ammontano a 803.741 ossia l’1,95% dei contribuenti IRPEF.  Secondo i promotori, le risorse che deriverebbero dal prelievo di questo contributo si attesterebbero intorno ad un miliardo e 250 milioni. Nelle casse dello stato verrebbero versati singolarmente tra i 110 euro, nel caso della fascia più bassa, ed i 54.000, nel caso dei redditi eccedenti il milione di euro, al netto della deducibilità (del 45%).  Graziano Delrio ha sottolineato come attraverso queste risorse sarà possibile aiutare coloro che, a causa della crisi economica provocata dall’attuale emergenza sanitaria, sono in forte difficoltà nell’acquisto dei beni di prima necessità.

Reazioni dal mondo politico

Le reazioni, quando si parla di patrimoniale, non sono mai positive. A parte i promotori dell’iniziativa, le principali forze politiche si sono immediatamente dette contrarie. Il Partito Democratico è stato definito dal centro-destra come  “partito delle tasse”. Anche gli alleati di governo, attraverso le parole di Vito Crimi, Luigi Di Maio e Laura Castelli, hanno espresso il loro dissenso verso il contributo di solidarietà.

Finché ad attaccare la proposta è l’opposizione, di certo non c’è nulla di strano. Passino anche gli attacchi da parte degli alleati di governo che, come è emerso negli scorsi mesi, non sono mai stati troppo amichevoli. Tuttavia, scusate il gioco di parole, sorprende la sorpresa manifestata da parte del leader del PD Nicola Zingaretti, nonostante, secondo i promotori, la “piena sintonia con il partito” sulla proposta. Ad ogni modo, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha abbattuto immediatamente l’idea del contributo di solidarietà elaborata dal PD, tagliando corto: “non è all’orizzonte”.

Nonostante il polverone di polemiche alzatosi, Delrio ha voluto puntualizzare affermando che “definire la nostra proposta una patrimoniale è una fake news. Una misura simile venne pensata anche dal governo del centro-destra nel 2010″, come abbiamo visto in precedenza.

Favorevoli e contrari

Mettendo per un attimo da parte la divisione partitica della politica, quali sono invece le ragioni ideologiche che più risultano in contrasto con le imposte patrimoniali una tantum? Le principali critiche arrivano dalle aree liberali che lo ritengono uno strumento inefficiente e in un certo senso ingiusto: essendo una tassa sul patrimonio rappresenterebbe un secondo dazio sul reddito, già colpito da altre misure (in Italia, ad esempio, dall’IRPEF). Oltre a questa considerazione teorica, gli oppositori portano avanti anche argomentazioni di tipo economico, dal momento che, oltre agli effetti distorsivi comuni a tutte le imposte, la patrimoniale comporta anche il rischio di un effetto depressivo aggravato. La preoccupazione, in questo senso, è quella di una riduzione degli investimenti e della presenza di capitale sul territorio, dovuta quest’ultima da una minore garanzia della tutela del proprio capitale.

Dal punto di vista economico, invece, i fautori di una nuova patrimoniale ritengono che il modo migliore per finanziare gli interventi statali sia quello di prelevarli direttamente dai cittadini, considerato che il patrimonio rappresenta una base imponibile sicura e redditizia. Tralasciando i risvolti sociali, di cui ci occuperemo in seguito, un’imposta di questo tipo, che ha nel caso Amato l’archetipo più estremo, è accompagnata dall’idea di uno Stato fortemente protagonista nello scenario economico e, in genere, nel periodo di ripresa che fa seguito ad una crisi. La necessità di interventi statali volti a stimolare un rilancio dell’economia trova tra le sue radici il pensiero keynesiano. Lo stesso Keynes, nel suo “Trattato sulla riforma monetaria” del 1923, sosteneva che una patrimoniale straordinaria è preferibile in alternativa ad una ristrutturazione del debito pubblico, poiché non penalizzante per coloro che hanno dato fiducia allo Stato, risultando inoltre più adattabile ad uno scenario di diseguaglianza economica ad esempio attraverso l’esenzione dei redditi più modesti 

Gli aspetti sociali

Secondo diversi analisti supportata anche dal pensiero della presidente del FMI, l’attuale crisi economica potrebbe avere un impatto maggiore di quella propagatasi dagli Stati Uniti d’America dal 2007. Questa gravità più acuta è collegata ad una  crisi che non colpisce solo la domanda (consumatori) o solo l’offerta (imprese), bensì l’intera catena, dall’estrazione delle materie prime all’acquisto da parte dei consumatori.

Sarà fondamentale ripensare le misure economiche introdotte fino ad oggi, prendendone in considerazione di nuove e più “stravaganti, come il reddito di base e le tasse patrimoniali. La redistribuzione tornerà al centro del dibattito”. (La pandemia ha rivelato la fragilità del contratto sociale, Financial Times).

In questo continuo inasprirsi della crisi sarà necessario ricordarsi dei più deboli, di coloro che già prima della pandemia riuscivano a stento ad acquistare beni di prima necessità ed oggi sono sempre più vicini al baratro della povertà, la stima è di nuovi 5 milioni di poveri in Italia (Carlo Buttaroni, Tecnè) ed oltre mezzo miliardo nel mondo (Dignity not destitution, Oxfam).

La patrimoniale può, dunque, essere presa in considerazione solamente se  ben strutturata ed implementata e che possa quindi portare ad una riduzione delle disuguaglianze, conseguenti ad una riduzione del carico fiscale sui redditi dei meno abbienti e delle tasse sul lavoro in una dimensione di maggiore equità. Tuttavia, c’è un rovescio della medaglia che obbliga a riflettere sull’eventualità di una patrimoniale mal congegnata. Una problematica che si presenta è lo spostamento della ricchezza in altri paesi da parte dei soggetti sottoposti a patrimoniale. Inoltre, se strutturata in maniera generalizzata, gli effetti positivi prima evidenziati scomparirebbero.

Vediamo che, quindi, non è praticabile la strada del “sì” o del “no” incondizionato a questa forma di tassazione, ma deve essere prevista un’analisi profonda, caso per caso.

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