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Il Paradosso del Metaverso

“Il Metaverso offrirà molta più possibilità di scelta per le persone, una scelta che non abbiamo mai visto prima”

Con queste parole l’azienda Meta descrive ciò che sarà il settore commerce all’interno dello spazio tridimensionale che la compagnia sta proiettando. L’incremento della possibilità di scelta è una tendenza che va avanti da decenni con l’avvento della società dei consumi, portando con sé grandi cambiamenti a livello economico e politico, ma anche a livello personale e su come viene percepita la vita quotidiana dalle singole persone, creando una lunga catena di causa effetto. Prendendo in esame l’impatto sul mercato, è possibile notare che con l’avvento della società del consumo, a pari passo con la crescita della società in rete, si è visto anche un incremento della produzione di beni e servizi nonché la personalizzazione di essi. 

Negli articoli precedenti è stato introdotto il concetto di prosumer, una figura ibrida tra l’essere produttore e consumatore allo stesso tempo, in quanto  prosumer prima di acquistare un bene o  servizio ha la facoltà di modificarlo a sua scelta. Si pensi a un volo low cost che può essere personalizzato a seconda di quanti servizi si possono aggiungere o semplicemente ad un oggetto dove sia possibile sceglierne il colore, la grandezza, la quantità, ecc. Quando si parla, quindi, di un incremento di possibilità di scelta si fa riferimento a due elementi:

1) La possibilità di scegliere tra tanti beni omogenei e avere a disposizione una quantità quasi infinita di brand che li propongono sul mercato; 

2) La possibilità di personalizzare i beni e servizi, sia quando essa è consapevole,  sia quando quasi involontaria, poichè il consumatore si fa consigliare dai più sofisticati algoritmi in rete che sanno le tendenze di consumo dell’usuario. 

La promessa del Metaverso è quindi quella di incrementare esponenzialmente la scelta da questi due punti di vista: “il nostro obiettivo è quello di creare un modo per permettere alla maggior quantità di creatori come sia possibile di avviare un business all’interno del Metaverso”. Ciò  sembra  conferire alla popolazione un’idea di ampiezza, libertà e potere di scelta mai viste in tutta la storia dell’umanità nonché una crescita esponenziale dei posti di lavoro all’interno del settore produttivo. Tuttavia, negli ultimi anni diversi studi hanno dimostrato che il modello di crescita esponenziale senza limiti, oltre a non essere del tutto possibile, comporta dei rischi, sia a livello economico sia,  soprattutto, per quanto riguarda la prevedibilità e i cambi di comportamento nella popolazione.

La grande possibilità di scelta al giorno d’oggi è diventata un sinonimo di soddisfazione, ma anche oggetto di studio di molte analisi su ciò che  tanti studiosi chiamano “quantity before quality”,  cioè più che concentrarsi sulla qualità/durabilità dei beni ci si sofferma sulla quantità, intesa come indicatore di elemento che crea sazietà. Questa dinamica  avviene già nella sfera economica, ma si riflette anche in altre, ad esempio in quella relazionale, ove la possibilità di creare vincoli in rete con miliardi di user crea un’illusione, sebbene virtuale, di legame. Questo viene criticato da tanti in quanto considerato legame effimero, ma soprattutto superficiale e  riporta in alto la famosa dinamica: “insieme ma soli”. 

Secondo il sociologo Zygmund Bauman, gli individui hanno la possibilità di avere accesso potenzialmente a un’infinità di possibilità, sebbene  esse  creino una sensazione di sazietà, in realtà è l’incertezza quella che prevale di più.  Avere a disposizione un’ampia possibilità di scelta comporta anche più responsabilità, più carica mentale per poter valutare “la scelta migliore”.Tuttavia quest’ultima non si raggiunge mai, perché qualsiasi scelta sia stata fatta rimane la sensazione di aver perso potenziali scelte migliori, come se si incrementasse di più il costo opportunità. 

Il risultato è, quindi, quello di essere costantemente insoddisfatti, creando un paradosso che porta gli individui a chiudersi in un loop nel quale la vastità diventa la perdita di ciò che non è stato scelto. L’insoddisfazione conduce alla continua ricerca di cambiamento e rimanere fermi significa perdere la potenzialità di ciò che non si è ancora raggiunto.  Ironicamente, questa ricerca fa sì che sia proprio il bisogno di mutamento l’unica cosa costante nella vita delle persone. L’incertezza crea una catena causale che provoca anche un senso di frustrazione, come risultato della combinazione dei ritmi frenetici della velocità con cui si svolgono le azioni, determinando successivamente una sensazione di costante ritardo e insoddisfazione individuale. 

Nel campo economico tutto questo si traduce nel fatto che i consumatori prosumer, stanchi della grande portata  di scelte, delegano (volontaria o involontariamente) la propria agenzy ai più sofisticati algoritmi di personalizzazione pur con il rischio di entrare in un loop di consumo che porterà sempre l’utente a vedere, acquistare ed essere in contatto con un campo ristretto di possibilità, creando una stanza piccola prodotta con le sue stesse scelte. Questo fenomeno si riscontra anche quando si prendono in considerazione le tendenze politiche e i trend opinion che girano in rete: la tendenza a cercare comunque informazioni riguardanti le proprie opinioni nonostante si abbia a disposizione una banca dati piena di contenuti di ogni tipo è un esempio. Gli individui, in ogni caso, ricercano la certezza all’interno del mare di scelte, anche se vogliono mantenere l’illusione di un’ ampiezza di scelta infinita.

In conclusione quindi, bisogna capire come far sì che le opportunità diventino tali e non creino un paradosso controproducente. Mark Zuckerberg, lo scorso 5 maggio a Palazzo Chigi, rivolse queste parole a Mario Draghi: “Per dare vita al Metaverso sarà necessario uno sforzo congiunto tra aziende, mondo politico e società civile”. L’obiettivo della riunione era  assicurare all’Italia un posto all’interno della progettazione del Metaverso, dimostrando così ancora una volta come la tecnologia e il digitale non siano più elementi aggiuntivi e opzionali, ma, ora più che mai, settori importanti che toccano trasversalmente tutte le sfere, dall’economia alla politica, dal banale al cruciale. Proprio per questi motivi, capire come gestire questi strumenti e, specie, in che modo usufruirne diventa un dibattito anche di interesse pubblico.