
Fino a qualche mese fa, parlando di eSports potevi incontrare due tipi di opinioni: chi ne vede un business florido e chi invece pensa siano solo una moda passeggera. A sostegno della prima tesi parlano i numeri, infatti secondo alcune stime effettuate da Newzoo, azienda leader nelle statistiche a livello di esports, i ricavi ottenuti da questo movimento potrebbero arrivare nel 2022 a 1.7 miliardi di dollari. Nel 2019, i ricavi hanno raggiunto più di 1 miliardo, numeri da capogiro! Di questi ricavi ben il 43% (circa 457 milioni) viene da sponsorizzazioni, cosa vuol dire questo? Che le aziende sono disposte ad investire in questo mondo e anche tanto visti i numeri!
Altri, invece, considerano gli eSports come una moda passeggera che, come tale, arrivata ad un certo livello non riuscirà più a garantire lo stesso “rumore” attorno ad essa e, conseguentemente, arriverà ad essere dimenticata così come è successo per altre novità avvenute nel mondo tecnologico e digitale.
Sostenendo questa tesi, possiamo immaginare il settore degli eSports come fosse un prodotto unico, in questo modo possiamo immaginare un ciclo di vita ridotto dove la fase di maturità del prodotto potrebbe scomparire. In questo caso, dopo la fase di crescita, attualmente in atto, si arriva direttamente alla fase di declino. È questo il caso infatti delle “mode”.
Ma cosa sta succedendo durante questo periodo di quarantena?
In questo periodo stiamo scoprendo, infatti, nuove forme di intrattenimento. Quest’ultimo, attraverso i videogiochi, sta prendendo piede e, di conseguenza, il movimento degli eSports sta iniziando ad essere preso in considerazione con la serietà che merita. Infatti, questo settore si sta riscoprendo come una valida alternativa allo sport tradizionale che ora si è dovuto arrendere ad un nemico invisibile. In che modo?
Ad esempio, la Formula1 nonostante il blocco, causa emergenza sanitaria, ha deciso di disputare ugualmente il gran premio del Bahrain ma con una modalità differente. Infatti, il 22 marzo, si è svolto il gran premio virtuale in diretta su Sky Sport e le principali piattaforme social, registrando circa 2 milioni di spettatori.
In questo video ci sono degli highlights della gara. La quale ha suscitato molto interesse tra gli spettatori.
Altri casi interessanti li troviamo in Spagna, dove in questo periodo ci sono state diverse novità. il Real Madrid, per esempio, ha aperto un suo canale su Twitch dove i giocatori Marco Asensio, Daniel Carvajal e Thibaut Courtois si sono sfidati in un triangolare su FIFA 20 per decretare chi dovesse rappresentare il Real Madrid nella LaLiga Challenge. Questa competizione è stata organizzata per raccogliere fondi da donare agli ospedali in lotta con l’emergenza sanitaria, la competizione è stata vinta dal Real Madrid grazie al talento (anche nei videogiochi) Marco Asensio.
Sono stati raccolti 140 mila euro tutti in aiuto degli ospedali. A questo torneo non hanno partecipato Barcellona e Maiorca, team partner del videogioco PES 2020 (diretto concorrente di FIFA).
Sempre in casa Real Madrid c’è un caso di calciatore-streamer, parliamo di Thibaut Courtois. Infatti, il portiere dei blancos ha aperto un canale twitch con circa 70.000 follower dove intrattiene i suoi utenti giocando a diversi videogiochi come FIFA 20 e NBA 2K20.
In conclusione possiamo dire che, soprattutto in questo periodo difficile per tutti, gli eSports stanno garantendo un livello di intrattenimento che pochi riescono a fare. Pensi ancora che gli eSports siano una moda passeggera?