Sostenibilità

L’agricoltura biologica ed i vantaggi positivi sull’ambiente marino

L’ambiente continentale ha una notevole influenza sull’ambiente marino, bacino di accumulo di tutte le sostanze utilizzate dall’uomo che defluiscono e si accumulano in mare, analogamente al percorso seguito dai 92 sali terrestri che hanno portato alla formazione degli oceani, ad opera dei processi di pioggia e condensazione avvenuti nel corso di milioni di anni.  

Un significativo esempio di interazione tra ambiente continentale e marino è dato dall’inquinamento legato ai metodi di agricoltura convenzionale.

Quali sono le sostanze impiegate nei metodi dell’agricoltura convenzionale e le loro conseguenze sugli organismi?

Negli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale vi è stata una crescente produzione industriale di due principali tipi di sostanze largamente utilizzate nell’agricoltura convenzionale: fertilizzanti (concimi chimici di sintesi) e pesticidi (composti organici persistenti).

I pesticidi sono delle sostanze di sintesi che hanno la funzione di debellare i PEST: organismi nocivi ed erbe infestanti. Insetticidi, acaricidi, anticrittogamici etc sono sostanze organiche persistenti (Persistent Organic Pollutants, POP). Dodici di queste sostanze inquinanti costituiscono la cosiddetta “sporca dozzina” bandita dalla convenzione di Stoccolma del 2001.

La materia è soggetta a continue trasformazioni ad opera delle componenti abiotiche (aspetti geologici, climatologici, atmosferici) e biotiche (organismi) dell’ecosistema. La tossicità dei POP deriva proprio dalla loro persistenza: essi non vengono metabolizzati dagli organismi e la loro concentrazione è destinata ad aumentare nel tempo. Tali sostanze immesse sul terreno seguono pertanto il ciclo dell’acqua. Con il fenomeno del ruscellamento, l’acqua contaminata scorre in superficie attraverso i corsi d’acqua continentali (ruscelli e fiumi) che sfociano poi in mare.

Le sostanze organiche persistenti, essendo insolubili in acqua, si accumulano negli organi degli organismi marini.

Questo danno risulta essere maggiore negli animali appartenenti ai più alti livelli della catena alimentare, dove al vertice si trova proprio l’uomo.

I numerosi progetti di biorisanamento delle acque marine risultano inefficaci data l’enorme diffusione delle fonti e dell’estensione di questo tipo di inquinamento nelle acque. Ne deriva che l’unica strategia per contrastare tali danni è rappresentata dalla prevenzione. Essa minuscola consiste nell’eliminazione delle pratiche agricole che ricorrono a pesticidi e concimi di sintesi, e la parallela sostituzione di esse con metodi di agricoltura alternativi: agricoltura biologica.

Cosa intendiamo per agricoltura biologica?

Il principio su cui questa si fonda è la prevenzione dell’inquinamento unita alla volontà di non produrre alimenti utilizzando sostanze tossiche ed inquinanti, che danneggiano la salute dell’uomo e compromettono l’intero ecosistema.

Come nell’agricoltura convenzionale, anche nell’agricoltura biologica i metodi di coltivazione possono essere riassunti in due tipologie principali:

Il primo metodo consiste nell’aumentare la fertilità dei terreni attraverso la rotazione delle colture, l’impiego di fertilizzanti naturali e piantare specie non destinate all’alimentazione ma solo alla fertilità del terreno. L’impiego di siepi e muretti a secco garantisce il microclima e l’eterogeneità dell’habitat ostacolando l’erosione del suolo da parte di agenti atmosferici.

Il secondo, invece, è volto a contrastare gli organismi nocivi attraverso: la scelta mirata delle specie vegetali da coltivare, la creazione di siepi, il mantenimento di strisce erbose non sfalciate e la presenza di organismi predatori di parassiti delle piante. 

I vantaggi dell’agricoltura biologica sull’ambiente, sugli animali e sull’uomo:

  • Assenza di organismi geneticamente modificati;
  • Nessun prodotto chimico di sintesi in nessuna fase agricola (produzione, coltivazione, trasformazione);
  • Aumento della biodiversità;
  • La fertilizzazione avviene con concimi naturali di origine organica o minerale;
  • Mantenimento degli equilibri del terreno con tecniche agricole non aggressive come scassi invasivi e arature profonde.

Essa è l’unico sistema di coltivazione regolamentato attraverso una normativa. Vi sono leggi europee che a partire dagli anni ‘90  dettano le direttive per coltivare secondo metodi biologici.

Tale regolamentazione:

  • unifica a livello europeo le normative sul settore biologico garantendo una leale concorrenza tra i produttori dei vari Paesi;
  • è utile al consumatore che può leggere etichette conformi e regolamentate che saranno uguali in tutti i paesi europei;
  • istituisce un sistema di controllo dalla produzione alla commercializzazione, per tutti gli alimenti certificati “da agricoltura biologica”;
  • rende trasparenti i processi di produzione e trasformazione degli alimenti biologici.

La normativa sull’agricoltura biologica è regolata in Europa dal Reg. (CE) n° 834/2007.

Nel 2018 il Parlamento europeo ha approvato un nuovo regolamento sull’agricoltura biologica. Tale regolamento prevede una cadenza annuale per i controlli che diverranno biennali in caso di assenza di frodi per tre anni consecutivi.

I piccoli produttori potranno ottenere certificazioni di gruppo al fine di una riduzione dei costi.

Le importazioni dai paesi extra Ue dovranno rispettare gli stessi standard delle aziende europee. In tal modo, viene garantita una conformità alle norme comunitarie da parte delle aziende esportatrici verso l’Ue.

Questo dal 2021 sostituirà l’attuale quadro normativo.
Il riconoscimento di un prodotto derivante da agricoltura biologica è garantito dall’etichettatura e dalla presenza di un marchio che, dal 2010, indica sull’etichetta che tale prodotto contiene almeno il 95% di ingredienti biologici: una foglia stilizzata su sfondo verde la cui sagoma è formata da 12 stelle bianche.
Le conseguenze dell’inquinamento agricolo sull’ambiente marino sono la dimostrazione delle interazioni tra tutte le componenti dell’ecosistema.

Gli organismi e l’ambiente non sono statici e domabili. Essi rispondono alle azioni antropiche reagendo con fenomeni imprevedibili e spesso incontrollabili. La soluzione va cercata in un nuovo approccio e in una visione che punti sulla ricerca, sull’informazione, sulla sensibilizzazione riguardo queste tematiche.

1 Comment

Comments are closed.