Economia

Il “Paese Ritrovato” per tornare a vivere la vita

Il morbo di Alzheimer è la 6° causa di morte in Italia e purtroppo i casi sono in netta crescita, ma tutto ciò che viviamo può essere affrontato in un modo o nell’altro, anche quando si tratta delle situazioni più tristi. La cooperativa Meridiana, dal 2018 prova a dare una speranza a chi forse l’ha comunque già persa attraverso il Paese Ritrovato e concede ai residenti del villaggio una nuova vita prima del passaggio a miglior vita.

La demenza e il morbo di Alzheimer

Iniziamo da un concetto che forse non tutti conoscono o che più precisamente molti confondono: il concetto di demenza. La demenza è un lento e progressivo regresso della funzione mentale che include memoria, pensiero, giudizio e capacità di apprendimento. Sembrerebbe un concetto molto banale e invece la Federazione Alzheimer Italia nel 2019 ha presentato un rapporto intitolato “L’atteggiamento verso la demenza” dal quale emergono dei dati molto curiosi. I risultati derivano dalla raccolta di 70mila testimonianze in 155 paesi e il dato più preoccupante è il seguente: 2/3 degli intervistati pensa ancora che la demenza sia conseguenza del normale invecchiamento. Diventa forse ancora più imbarazzante se si pensa che in Italia la stima attuale delle persone con demenza è di 1.241.000 e 46,8 milioni nel mondo.

Questo evidenzia un dato di fatto: seppure siamo circondati da casi di demenza o simili, non c’è informazione o ancora peggio non c’è la voglia di informarsi. In realtà, invece, la demenza è causata da danni subiti dalle cellule cerebrali e quando questo danno interferisce con la capacità delle cellule cerebrali di comunicare tra loro ne risentono il pensiero, il comportamento e le sensazioni.

Tra le varie forme di demenza, il morbo di Alzheimer è la forma più comune e rappresenta il 60-80% dei casi di demenza. 

Osservando i dati Istat del XXI secolo, è lampante il continuo aumento di questo morbo e infatti già nel 2014 è stata individuata come la 6° causa di morte in Italia. Nonostante i progressi della ricerca, non esiste ancora una cura per l’Alzheimer, la cui progressione può essere solamente frenata. L’Alzheimer inoltre, ha una progressione lenta: il calvario del paziente può trascinarsi per oltre dieci anni con conseguenze psicologiche e costi devastanti per i familiari e gli amici che lo assistono. 

In questo caso quindi purtroppo non ci si può aggrappare al detto “la speranza è l’ultima a morire”, anche se c’è qualcuno che ha pensato di creare qualcosa di straordinario…

“Il Paese Ritrovato”

Il 25 giugno 2018 diventa operativo, in quel di Monza, il Paese Ritrovato, un progetto innovativo che porta la firma della cooperativa La Meridiana.

La Meridiana nasce a Monza, nel 1976, come gruppo di volontariato e oggi si suddivide in La Meridiana e La Meridiana Due, contando complessivamente 130 soci, 80 volontari e circa 300 operatori professionali impegnati in diversi settori di intervento. Dunque, una società ormai affermata nello scenario del terzo settore che non vuole fermarsi e mette a segno, con il Paese Ritrovato, un goal che rende felici molte famiglie italiane.

Il Paese Ritrovato è il primo villaggio italiano costruito per ospitare le persone affette da Alzheimer, per far sì che questi ultimi conducano una vita normale, tornando ad essere singoli individui e non pazienti da curare. Il villaggio prende spunto da esperienze già affermate in Europa, in Olanda e in Francia. Come scritto sul sito ufficiale: “è un luogo reale che vuole rallentare il decadimento cognitivo e ridurre al minimo le disabilità nella vita quotidiana, offrendo alla persona l’opportunità di continuare a vivere una vita ricca ed adeguata alle sue capacità, ai suoi desideri e ai suoi bisogni.”

In questa piccola cittadina non manca proprio niente: le vie, le piazze, i giardini, i negozi, un teatro, una chiesa e molto altro. Un progetto che cura alla perfezione anche i dettagli: per esempio, la cura delle luci artificiali abbinate a quelle naturali, in quanto è ormai comprovato dalla scienza che l’illuminazione artificiale è fattore importante nella gestione delle persone con demenza di Alzheimer; oppure, gli oggetti di arredo, ogni cosa non è messa lì per caso perché sono i semplici oggetti che riconducono la memoria a ricordi e stati d’animo che aiutano a sentirsi a proprio agio anche in spazi abitativi che non sono quelli che ci hanno accompagnato per tutta la vita.

Per combinare orientamento, interattività e cure specifiche, il personale di ogni luogo (cinema, negozi etc.) è composto interamente da operatori socio-sanitari.

Dati e riflessioni

Bisognerà sicuramente attendere altro tempo per avere maggiori campioni da prendere in esame ed effettuare delle osservazioni più precise, ma essendo ormai trascorso un anno e mezzo dall’apertura del villaggio, la cooperativa La Meridiana ha presentato i primi risultati: a livello quantitativo, si  evidenzia una riduzione sostanziale dei farmaci; mentre a livello qualitativo, grazie alla continua socializzazione che avviene all’interno del villaggio, è migliorato il tono dell’umore e ridotte le problematiche comportamentali.

Infine, un aspetto emerso dai risultati e sul quale vorrei soffermarmi è il miglioramento della salute e della qualità di vita dei familiari del soggetto affetto dal morbo di Alzheimer. Attenzione, non deve passare il messaggio che finalmente, liberati dal peso e dalla difficoltà di dover badare al familiare malato, ora riescono a spassarsela, però spesso nessuno pensa a chi si occupa del paziente malato e nessuno riesce a capire quanto sia difficile e impegnativo dover portare sulle spalle una situazione così pesante. Inoltre, per i familiari vedere il proprio caro finalmente con il sorriso o un pò di spensieratezza non può che essere un bene.

Per esperienza personale, posso affermare che questo è un punto veramente delicato e troppo spesso dimenticato, perciò a cuore aperto ringrazio vivamente la cooperativa La Meridiana per questa splendida iniziativa che rende le persone meno infelici, dona una nuova vita ai pazienti e rende migliore la nostra nazione.

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